Il T-800 di «Terminator 3»; |
«Il futuro non è
scritto. L’ unico destino è quello che ci creiamo con le nostre mani.» John
Connor;
Secondo
un antico principio, tipico delle società ambiziose ed espansionistiche che
ormai da lungo tempo dominano la storia, chi possiede la
tecnologia vanta il potere sul mondo: Roma tenne unito il suo Impero grazie
alle strade, Gengis Khan dovette i suoi successi all’ arco e alla freccia, l’
Impero britannico si estese a quasi un quarto dell’ intera superficie del
pianeta grazie alle navi, e infine la Casa Bianca si impose con la bomba
atomica. Ma che succede quando la tecnologia, troppo perfetta, si rivolta
contro i suoi stessi creatori? La fantascienza è notoriamente un genere
narrativo e cinematografico particolarmente interessato a ragionare su come può
cambiare la vita della società e del singolo individuo in presenza di
determinate condizioni quali il viaggio spaziale, la sovrappopolazione e la
diffusione dei robot, un’ operazione che comporta la descrizione di un futuro
possibile, pur senza fare vaticini accurati. Più o meno volontariamente, però essa
ha anticipato molti fenomeni sociali tramite numerosi romanzi e film. Alcuni di
questi fenomeni, in un certo senso, sono stati non solo anticipati, ma
addirittura indotti dalle sue idee: basti pensare al robot a forma umana della
Honda, che guarda caso è stato battezzato «Asimo», dal celeberrimo autore
statunitense Isaac Asimov, il padre del filone fantascientifico dedito alla
robotica e tuttora riconosciuto come uno dei migliori autori di fantascienza
mai vissuti. Il mondo dell’ informatica è intrinsecamente molto difficile da
prevedere, se non addirittura impossibile persino sul breve termine. E non ci
sono solo gli scrittori di fantascienza a provarci: ci sono infatti svariati
analisti di mercato sulle cui previsioni si basano investimenti miliardari. Mai
come oggi ha fatto passi giganteschi, così grandi da suscitare un animato
dibattito tutt’ altro che scontato, incentrato sull’ eccessiva informazione dei
servizi e persino della difesa civile e militare, oltre che sulla possibilità della
cosiddetta ribellione della macchina, tema che nella fantascienza riguarda il
sopravvento da parte di meccanismi, computer o robot, ai danni dell’ umanità
per mezzo di sostituzione, disobbedienza, asservimento o eliminazione fisica.
In particolare, spesso la fantascienza approfondisce il tema delle intelligenze
artificiali tramite l’ idea dell’ evoluzione della vita non biologica,
intelligente e addirittura autocosciente, e la successiva competizione tra le
entità tecnologiche ribelli e l’ umanità.
Durante
gli Anni Ottanta, in piena Guerra fredda, quando la scena internazionale era
dominata da Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Michail Gorbačëv, il tema dello
sviluppo delle intelligenze artificiali raggiunse il massimo, tra ricerche
scientifiche pionieristiche e abbondanti investimenti da parte dell’ industria
e delle forze armate, cosa che indusse tra la gente una certa ondata di paura
nei riguardi di computer e robot: è davvero opportuno sviluppare un’
intelligenza artificiale a cui delegare determinati compiti? Non si rischia
piuttosto di togliere qualcosa alle persone e a diminuire la loro importanza
nella vita privata e sociale di tutti i giorni? E non vi è il rischio che un’
intelligenza artificiale particolarmente ben studiata divenga autonoma e
indipendente decidendo poi di opporsi a chi l’ ha ipotizzata?
Una milizia di Terminators; |
Una
delle persone più note al mondo ad aver ragionato sul problema e a esprimere un
parere nettamente negativo fu l’ apprezzato regista, sceneggiatore e produttore
canadese James Cameron, che durante l’ agosto 1982, periodo della presentazione
a Roma di «Piraña paura», suo primo lungometraggio prodotto a basso costo
proprio in Italia, si ammalò ed ebbe un incubo in cui sognò un torso metallico
che si trascinava fuori da un’ esplosione mentre teneva in mano alcuni coltelli
da cucina. Ispirandosi al regista e sceneggiatore John Carpenter, che aveva
diretto «Halloween - La notte delle streghe» del 1978, prodotto con un finanziamento
ridotto, Cameron utilizzò il proprio incubo come rampa di lancio per scrivere
un film in stile dell’ orrore, il cui antagonista principale sarebbe stato un
maniaco omicida spesso mascherato che avrebbe dato la caccia a un gruppo di
persone, più che altro giovani, in uno spazio più o meno delimitato,
utilizzando in genere armi da taglio per ucciderli in modo cruento. Tornato a Pomona,
in California, scrisse la bozza di «Terminator», influenzato anche dai film di
fantascienza degli Anni Cinquanta, la serie televisiva degli Anni Sessanta «The
Outer Limits» e alcuni film contemporanei come «Driver l’ imprendibile» e «Interceptor
- Il guerriero della strada». Prodotto a basso costo dalla Hemdale Film
Corporation e dalla Pacific Western Productions e distribuito nel 1984, lo
stesso periodo in cui si ambienta la vicenda, la pellicola fu inaspettatamente
un grande successo, e segnò la storia del cinema degli Anni Ottanta e del
genere fantascientifico, molto apprezzato per le interpretazioni appassionate
di Michael Biehn e Linda Hamilton, oltre che dalla prestazione nei panni dello
spaventoso T-800 di Arnold Schwarzenegger, culturista austriaco naturalizzato
statunitense, da poco balzato agli onori del successo con il film «Conan il barbaro», e che
qualche anno prima era stato tra i candidati alla parte del titanico Hulk nel
celeberrimo telefilm «L’ incredibile Hulk», venendo tuttavia rifiutato dai
produttori in favore di Lou Ferrigno, in quanto non era abbastanza alto.
«Terminator»,
nella cui scena iniziale Schwarzenegger appare per la prima volta completamente
nudo sfoggiando un fisico statuario, fu il primo capitolo di una fortunata serie
cinematografica che lanciò definitivamente le carriere di Cameron e Schwarzenegger,
e proseguì con «Terminator 2 - Il giorno del giudizio», «Terminator 3 - Le
macchine ribelli», e i meno apprezzati «Terminator Salvation», «Terminator
Genisys» e «Terminator - Destino oscuro». Ma per quanto la trama presenti scene
d’ azione mirabili e poggi su di un ritmo elevatissimo, non si deve commettere
l’ errore che costituisca un semplice intrattenimento, in quanto vuole innanzitutto
essere un’ occasione di riflessione sugli scopi e i metodi pratici del nostro
sviluppo tecnico e sulla natura umana: prestando la dovuta attenzione a
dialoghi e situazioni, non si può infatti non tener conto del messaggio
implicito pensato da Cameron circa il significato ultimo dell’ essere umani e
della nostra notevole superiorità sulle intelligenze artificiali, oltre che del
concetto di paradosso temporale, quella particolare nozione della fisica ipotizzata
già da Albert Einstein e basata sulla possibilità di viaggiare indietro e
avanti nel tempo, che a causa di alcune scene tagliate in «Terminator»
e «Terminator 3 - Le macchine ribelli», ha finito con l’ essere leggermente
confusa non permettendo quindi al pubblico di comprendere come fosse possibile
la fine del mondo e l’ avvento delle macchine descritta nella serie.
John Connor nel 2029; |
Il
primo film presenta l’ elemento portante della serie cinematografica, ossia il
paradosso temporale. Normalmente, infatti, in virtù della legge fisica del
tempo, il passato influenza il presente e il presente influenza il futuro: poiché
le persone sono dotate di capacità di prendere decisioni e ogni decisione ha
precise conseguenze, è ragionevole supporre che esistano infiniti futuri
possibili, tuttavia, in occasione del paradosso temporale una persona in grado
di viaggiare dal futuro al passato ha la possibilità di influenzare la storia,
dandole una nuova direzione.
«Terminator»
racconta che nella seconda metà degli Anni Novanta il dottor Miles Bennett Dyson,
un dirigente della Cyberdyne Systems Corporation di Los Angeles, crea
microprocessori rivoluzionari divenendo il fornitore principale delle forze
armate statunitensi di sistemi informatici militari: tutti i bombardieri vengono
computerizzati e automatizzati, capaci di prestazioni perfette, e con l’ andare
del tempo viene predisposto un progetto atto a realizzare Skynet, una
rivoluzionaria intelligenza artificiale basata su un innovativo processore a
rete neuronica, incaricata di presiedere i sistemi difensivi e offensivi degli
Stati Uniti d’ America. Una volta perfezionato, Skynet viene connesso alla rete
il 4 agosto 1997, e gli umani non decidono più in materia di difesa. L’
intelligenza artificiale apprendere rapidamente e alla fine diventa autocosciente
alle 2:14 del mattino del 29 agosto 1997, orario della Costa Orientale. Presi
dal panico, i militari tentano di disinserirlo, ma Skynet reagisce bombardando
bersagli in Russia con missili nucleari, sapendo che il contrattacco russo
eliminerà i suoi nemici in territorio statunitense: è il Giorno del Giudizio,
in cui ben tre miliardi di vite umane vengono stroncate nel corso di una
mostruosa pioggia di missili. Negli anni seguenti, Skynet assume il controllo
di carri armati e velivoli automatizzati, soprattutto i Cacciatori assassini costruiti
in fabbriche meccanizzate, a cui fa pattugliare le macerie, oltre che su di una
vasta schiera di automi da guerra, i Terminators, dotati di un resistente
endoscheletro metallico rivestito dapprima di gomma, facile da riconoscere, e
poi di tessuti viventi tra carne, sangue, pelle e capelli creati appositamente
per sembrare normali essere umani, in modo da fungere da potenti e intelligenti
unità da infiltrazione, perfettamente in grado di dare la caccia agli umani sopravvissuti,
la maggior parte dei quali viene rinchiusa nei campi di sterminio, ove alcuni
vengono tenuti in vita per lavorare e bruciare i cadaveri.
Il mondo devastato dall’ attacco di Skynet; |
Tuttavia,
«Terminator» non inizia nel futuro, ma nel passato, ossia nel maggio 1984, a
Los Angeles, con l’ arrivo di due viaggiatori nel tempo, un T-800, ossia un
nuovo modello di Terminator, e un soldato umano, Kyle Reese, alla ricerca di un’
innocente ragazza chiamata Sarah Jeannette Connor, della quale si conosce molto
poco, se non che un giorno farà nascere John Connor, il condottiero della Resistenza
che dopo il 1997 guiderà la rivolta umana contro Skynet e i Terminators, la
quale nel 2029 riporterà le prime importanti vittorie e il 4 luglio 2032 vedrà
la vittoria definitiva dell’ umanità e la distruzione dell’ intelligenza artificiale
e del suo esercito di automi. John sarà una figura fondamentale nel futuro
dell’ umanità, venerato come una sorta di profeta o addirittura di messia per
la sua profonda conoscenza delle macchine e degli eventi futuri, oltre che per
il grande valore in battaglia e l’ astuzia strategica. Il T-800 ha il compito
di uccidere la futura madre, in quanto Skynet, sapendo di essere destinato a
perdere, ha deciso di mutare la storia, mentre Reese, mandato dallo stesso John
Connor, deve assicurare la sua sopravvivenza, e proprio qui interviene il
principio del paradosso temporale: i due trovano praticamente nello stesso
istante la giovane diciannovenne, una studentessa universitaria che lavora come
cameriera, ma Reese riesce a portarla via e a proteggerla. Dopo aver
faticosamente ottenuto la sua fiducia, il soldato le racconta del futuro e
delle gesta del figlio ancora non nato, e la guida in una disperata fuga dal
T-800 e dalla polizia. Le riferisce anche un messaggio da parte del figlio: «Il
futuro non è scritto. L’ unico destino è quello che ci creiamo con le nostre
mani.». I due si innamorano e hanno un rapporto sessuale, e in una scena
eliminata rimasta disponibile su Internet e nei contenuti speciali del DVD
decidono addirittura di recarsi alla sede della Cyberdyne Systems Corporation
al fine di distruggerla, cambiando la storia in modo che Skynet e i Terminators
non vengano mai progettati, evitando il Giorno del Giudizio. Tuttavia, i due
vengono sorpresi in una fabbrica dal T-800, che dopo uno scontro durissimo
viene distrutto da Sarah, che lo schiaccia in una pressa idraulica, mentre Reese
rimane a sua volta ucciso nel combattimento lasciando Sarah da sola. In un’
altra scena tagliata, si scopre che la fabbrica dove ha avuto luogo lo scontro
finale appartiene alla Cyberdyne Systems Corporation, e che i rottami del
T-800, soprattutto un microprocessore e un braccio, vengono prelevati da alcuni
funzionari dell’ azienda che provvedono a cancellare ogni traccia dell’
incidente. Il film si chiude sei mesi dopo con Sarah, in viaggio in Messico e
visibilmente incinta: la storia pare quindi destinata a compiersi, con lei che
metterà al mondo John e la Cyberdyne Systems Corporation che dispone del
materiale da cui negli anni seguenti svilupperà Skynet, i Terminators e i mezzi
militari che nel 1997 porteranno all’ apocalisse.
Miles Dyson e i resti del primo T-800; |
Sebbene
con il taglio di poche ma significative scene «Terminator» finisca con un misto
di speranza e rassegnazione per la piega che il futuro sta prendendo, l’
attacco alla Cyberdyne Systems Corporation diviene il punto centrale del
secondo film, «Terminator 2 - Il giorno del giudizio». Già
poco dopo l’ uscita del primo capitolo si cominciò a parlare di un potenziale seguito,
e dato il grande successo ottenuto la produzione diede l’ assenso con un
superiore finanziamento. Nel secondo episodio, ambientato nel 1995, si scopre
che dopo la nascita di John nel febbraio 1985, Sarah gli ha insegnato a
combattere e a organizzarsi fin da bambino. Vivono a lungo in Nicaragua e in
posti simili. Lei ha una relazione con un ex Berretto Verde coinvolto in un
traffico di armi, e poi con altri uomini, soprattutto mercenari e trafficanti
di armi che possano contribuire alla sua formazione militare. Poi, all’ inizio
degli Anni Novanta, lei tenta di far saltare una fabbrica di computer, probabilmente
della Cyberdyne Systems Corporation, ma viene scoperta e arrestata, e
dichiarata malata di mente per poi essere internata al Pescadero State Hospital
di Los Angeles, mentre John, dato in affidamento ai coniugi Todd e Janelle
Voight, è divenuto un bambino infelice dedito alla delinquenza. Ma dal futuro,
per l’ esattezza dal 2030, Skynet manda un secondo Terminator più potente, un
T-1000, un prototipo avanzato composto di una lega mimetica in metallo liquido
capace di assumere le sembianze di chiunque o di qualsiasi oggetto di massa
analoga con cui venga a contatto, in grado anche di plasmare le sue stesse
parti del corpo in armi da taglio, in modo da uccidere John quando è ancora
vulnerabile. Ma il John Connor del futuro cattura un T-800 dalle stesse
sembianze di quello inviato nel 1984, e lo riprogramma affinché protegga il sé
stesso del 1995.
Dopo
essere scampato al primo attentato grazie al T-800,
John aiuta la madre a evadere dal Pescadero State Hospital, e insieme si
nascondono presso un contrabbandiere d’ armi messicano che vive poco oltre il
confine californiano, ma lei torna a Los Angeles per uccidere Miles Dyson, l’
ideatore di Skynet e dei Terminators, ma sebbene riesca a trovarlo e a ferirlo
in casa sua viene fermata da John e dal T-800, i quali gli raccontano le
conseguenze delle sue ricerche basate sui rottami del T-800 rottamato
nel 1984 e lo convincono ad abbandonarle e a cancellare tutte le informazioni
esistenti relative al progetto, insieme agli resti del primo Terminator. I
quattro si recano in piena notte alla Cyberdyne Systems Corporation per
distruggerla e requisire i rottami, ma le forze speciali della polizia fanno
irruzione per arrestare Sarah e il T-800, ritenuto lo stesso assassino indicato
come colpevole della morte di molti agenti di polizia e di aver tentato di
uccidere la stessa Sarah nel 1984. Il dottor Dyson, ferito dalla polizia, muore
facendo esplodere il quartier generale e Sarah e John scappano dal T-1000 fino
ad un’ acciaieria con l’ aiuto del T-800, ove l’ automa assassino viene
distrutto dopo essere stato fatto cadere nell’ acciaio fuso e i rottami del
primo Terminator vengono a loro volta fusi nella vasca, seguiti dal T-800 in
quanto ha compiuto la propria funzione e non desidera lasciare alcuna traccia
di tecnologia di quel futuro che i Connor vogliono evitare.
John Connor nel 1995; |
Nei
piani di James Cameron, «Terminator 2 - Il giorno del
giudizio» doveva rappresentare la conclusione della serie, in quanto la
creazione di Skynet e dei Terminators era stata impedita e ora Sarah, per la
prima volta da anni, aveva smesso di vedere il futuro come un libro già scritto
e ripreso a sperare un futuro migliore. Tuttavia, il film ricevette ampi
consensi dalla critica e fu un buon successo al botteghino. La produzione fece
quindi sapere di considerare la storia meravigliosamente adatta ad un racconto
continuo, e di trovare ovvia la realizzazione di un terzo film, sebbene in quel
momento non fosse sicura che Arnold Schwarzenegger avrebbe ripreso il suo ruolo
di Terminator. Dopo alcune lungaggini legate ai dettagli legali e creativi,
venne presentato «Terminator 3 - Le macchine ribelli», stavolta diretto da
Jonathan Mostow e ambientato nel luglio 2004, reputato il più drammatico e
fatalista della serie. Dopo la distruzione della Cyberdyne Systems Corporation
e della morte di Miles Dyson, Sarah e John Connor vanno a vivere in Bassa
California, ormai liberi di scegliere il proprio destino. Il 29 agosto 1997 i
computer non assumono il controllo e quindi non ha luogo alcun bombardamento e
nessuna guerra fra uomini e macchine. Dopo la morte della madre per leucemia
nello stesso anno, lui vive come un senzatetto, spostandosi in continuazione e
privo di telefono, indirizzo, o qualunque altra cosa con cui lo si possa
reperire. Tuttavia, dal 4 luglio 2032 giungono altri due Terminators: un T-850
con le sembianze di quello inviato nel 1984 a uccidere Sarah e dell’ altro mandato
nel 1995 a proteggere John, con il compito di assicurare la sua sopravvivenza e
quella di Kate Brewster, e un T-X, un nuovo modello di Terminator dalle sembianze
femminili e dotato di superiore intelligenza, prestazioni fisiche, precisione e
armi incorporate, con il compito di uccidere John e i suoi futuri luogotenenti.
Non appena scoperto e tratto in salvo dal T-850 insieme a Kate Brewster, sua
vecchia compagna di scuola e primo amore, John scopre che con la distruzione
della Cyberdyne Systems Corporation non ha impedito il Giorno del Giudizio, ma
lo ha solo rimandato alle 18:18 del 25 luglio 2004: Skynet è stato realizzato
sotto la direzione del generale Robert Brewster, padre di Kate e responsabile
dello sviluppo di importanti progetti informatici militari, nonché futuro
grande esponente della Resistenza contro le macchine. Questo ha per lungo tempo
posto la domanda su chi abbia effettivamente inventato Skynet, e come, mettendo
in dubbio il tema del paradosso temporale, tuttavia la risposta si trova in una
scena tagliata dal film: dopo la distruzione della sede della Cyberdyne Systems
Corporation da parte dei Connor, l’ Aeronautica Militare degli Stati Uniti ha
stipulato un contratto con la Cyber Research Systems,
la quale ha acquisito i brevetti, i dati tecnici e le copie di riserva della
Cyberdyne Systems Corporation, incluso ciò che riguardava lo Skynet di Dyson e
le armi avanzate quali i Terminators e i veicoli automatizzati. Nella stessa
scena si svela che le fattezze dei T-800 interpretati da Schwarzenegger sono modellati
a immagine e somiglianza del sergente William Candy, e che la sua voce e il suo
accento gioviali, tipici degli Stati del sud, sono stati sostituiti con quelli
di Sherwood Olson, responsabile finanziario della Cyber Research Systems.
John
tenta con tutte le sue forze di impedire il corso degli eventi, ma il T-850 è
irremovibile: è troppo tardi ormai per intraprendere una simile azione, e
aggiunge che la Kate Brewster del 2032, che negli anni a venire diverrà sua
moglie e la madre dei suoi figli, lo ha catturato e riprogrammato il giorno
stesso della vittoria umana sulle macchine, ossia il 4 luglio, dopo aver
scoperto che Skynet ha mandato la T-X poco prima di venire disattivato, affinché
lo conduca a Crystal Peak, un rifugio antiatomico costruito sulla Sierra Nevada
per il Presidente degli Stati Uniti e i vertici militari da usare nel caso di
una guerra atomica contro l’ Unione Sovietica. Peggio ancora, il T-850 rivela
di essere stato catturato e riprogrammato dai ribelli dopo essere finalmente
riuscito ad uccidere John a seguito della battaglia finale. I tre vi arrivano
all’ installazione dopo una rocambolesca fuga, inseguiti dalla T-X, che viene
distrutta dal T-850 che si sacrifica impiegando la propria pila di
alimentazione all’ idrogeno come arma. Frattanto, Skynet, che ha acquisito l’
autocoscienza e per mezzo di un astuto stratagemma ha ottenuto il controllo dei
mezzi sia offensivi che difensivi statunitensi, bombarda la Terra e libera le
macchine: è il Giorno del Giudizio, e John e Kate, ormai innamorati,
stabiliscono un contatto radio con i resti delle forze armate. Nel finale del
film, mentre si vede il paradosso temporale compiersi una volta per tutte con
il bombardamento missilistico delle principali città sparse sul pianeta, la
voce fuoricampo di John esprime un misto di rassegnazione e di speranza per l’
oscuro destino del genere umano che la storia lo ha chiamato ad assicurare: «Era
il giorno del giudizio, il giorno in cui l’ umanità fu quasi completamente
distrutta dalle armi che aveva creato per proteggersi. Avrei dovuto capire che
il nostro destino non era mai stato quello di fermare il Giorno del Giudizio,
ma semplicemente di sopravvivere ad esso. Insieme. Terminator lo sapeva, aveva
cercato di dircelo, ma il mio subcosciente non lo voleva sentire. Forse il
futuro è già scritto, io non lo so. So solo quello che mi ha insegnato
Terminator: mai rinunciare alla lotta. E mai rinuncerò. La battaglia è appena
cominciata.».
John e Kate Brewster il 25 luglio 2004; |
Nonostante
le scene tagliate qua e là, i primi tre film poggiano piuttosto chiaramente sul
concetto del paradosso temporale che fa di Skynet la causa scatenante della
narrazione, la forza di base che dà vita alla storia creando una necessità d’ intervento
dallo squilibrio verso il male che porta la Terra alla rovina, la forza
narrativa fondamentale attorno alla quale gravitano i personaggi, soprattutto
la sua nemesi, John Connor: se nel 2029, ormai prossimo alla sconfitta, non
avesse inviato il primo T-800 nel 1984, Kyle Reese non avrebbe a sua volta
viaggiato nel tempo e John non sarebbe mai nato, mentre la Cyberdyne Systems
Corporation non avrebbe recuperato il microprocessore da cui tutto avrebbe
avuto inizio, come confessa Miles Dyson: «Era schiacciato, non funzionava, ma
ha dato molte idee per cose a cui non si sarebbe mai…Tutto il mio lavoro è
basato su quello.»; se nel 2030 non avesse inviato un T-1000 per l’
eliminazione fisica di John ancora bambino, il T-800 non avrebbe mai incontrato
Sarah rivelandole i dettagli sulla realizzazione di Skynet, spingendola a
raggiungere Miles Dyson per poi distruggere il quartier generale dell’ azienda
e i principali laboratori e archivi legati al progetto, infine, se dal 4 luglio
2032 non avesse inviato una T-X per uccidere John Connor e Kate Brewster oltre
i futuri luogotenenti della Resistenza, il T-850 non li avrebbe raggiunti per
condurli in un luogo sicuro mentre lo Skynet del relativo periodo si preparava
a prendere il potere e a compiere il genocidio.
Kyle Reese e Sarah Connor nel 1984; |
Quella
di «Terminator» è un’ opera nel tradizionale stile della fantascienza
apocalittica, offre valide basi di riflessione sul concetto del viaggio nel
tempo e delle interferenze negli eventi storici, anche se da «Terminator
Salvation» in poi non ha saputo reinventarsi adeguatamente per sopravvivere. Il
quarto film presenta infatti basi tutto sommato accettabili, sebbene
determinati dettagli paiano inesatti e destinati a compromettere la trama: nel
2018, ad esempio, Skynet è già a conoscenza di Kyle Reese, un ragazzino non
ancora parte della Resistenza che tenta di uccidere per cambiare la storia, e alcuni
modelli di macchine risultano troppo avanzati se si tiene conto di quanto
raccontato da Kyle nel 1984 a Sarah, mentre la stessa intelligenza artificiale
si serve di Marcus Wright, un detenuto condannato a morte che nel 2003 aveva
donato il proprio corpo alla Cyberdyne Systems Corporation, poi
inconsapevolmente tramutato in un Terminator, per localizzare e attirare in
trappola John Connor, che ancora non è il condottiero supremo della Resistenza
pur essendone già un validissimo membro con alle spalle numerose vittorie
grazie alla conoscenza ricevuta dalla madre Sarah. Meglio sarebbe stato basare
la trama maggiormente sui racconti di Kyle Reese, pur tenendo conto degli
slittamenti legati all’ azione di Sarah e John nel 1997 alla Cyberdyne Systems
Corporation, e sulla comprensione di Skynet come personaggio, dandogli uno
scopo per cui continuare a esistere dopo la sconfitta del genere umano, oltre
che dei Terminator e lo sviluppo della loro intelligenza e società. Se i
capitoli successivi al terzo film fossero proseguiti in questa direzione, il
pubblico della prima ora ne avrebbe molto giovato, e ad esso si sarebbe
aggiunta una nuova generazione altrettanto appassionata che avrebbe seriamente
potuto riconoscersi nelle tematiche trattate. Il quinto e il sesto film,
invece, sono stati in assoluto gli episodi più deludenti della serie, essendo
un tentativo di riavvio della serie: «Terminator Genisys» si basa su idee assai
confuse e pasticciate sui viaggi nel tempo che rendono la trama senza capo né
coda, mentre «Terminator - Destino oscuro» è né più né meno di una copia del
film del 1984, in quanto Sarah Connor, ormai sulla via della vecchiaia, dopo
aver perso nel 1998 su una spiaggia a Livingston, in Guatemala, il figlio John
per mano dell’ ultimo T-800 inviato da Skynet prima che il futuro venisse
cambiato, si unisce a una soldatessa, parte donna e parte macchina, inviata dal
futuro per proteggere una giovane messicana da un automa inviato dal 2042 da
Legion, la nuova intelligenza artificiale destinata a ribellarsi e prendere il
potere al posto di Skynet. Dato lo scarso apprezzamento ricevuto da quest’
ultima produzione, che peraltro si rivelò un grande insuccesso commerciale, Linda
Hamilton, storica interprete di Sarah, annunciò la volontà di chiudere per
sempre con il marchio di Terminator e il personaggio che ha interpretato: «Forse
apprezzerei una versione più piccola, in cui non ci sono in ballo milioni di
dollari. Il pubblico di oggi è così imprevedibile. Non dovrebbe mai essere un
rischio economico così grande, ma io sarei ben felice di non ritornare mai più.
Non ho speranze per il futuro perché vorrei davvero aver chiuso col franchise.».
Un
triste fallimento per una serie valida e potente, dalle infinite prospettive
narrative…
Gli attacchi atomici di Skynet; |
Tuttavia,
il tema dei paradossi temporali non è il solo tema alla base della serie di
Terminator. L’ altro grande argomento di fondo riguarda il valore e la sostanza
dell’ umanità, infinitamente superiore a qualsivoglia forma di vita artificiale
nonostante la superiore intelligenza ed efficienza: la tendenza ad imparare, a
crescere, ad amare la vita e a superare difetti e manchevolezze è qualcosa di
infinitamente prezioso che una macchina, fosse anche la meglio progettata, non
potrà mai ovviamente conoscere. Skynet non ragionerà mai sul valore della vita
o le sue bellezze, non conoscerà mai la gioia e il dolore delle emozioni, sarà sempre
privo di istinto e giudizio, per quanto capace di imparare, di capire, di
affrontare nuove situazioni, sviluppare strategie e risolvere i problemi più
complessi con una rapidità di pensiero pressoché istantanea. I Terminators
ricalcano la sua freddezza e inumanità fondamentale, essendo programmati per
eseguire gli ordini senza discutere, e valutando le circostanze. Come dice Kyle
Reese: «Quel Terminator è là fuori. Non si può patteggiare con lui, non si può
ragionare con lui. Non sente né pietà, né rimorso, né paura. Niente lo fermerà
prima di averti eliminata. Capito? Non si fermerà mai.». Essi non sono turbati
da emozioni, non considerano la vita in alcun modo e quindi non esitano a
passarci sopra se serve ad assicurare il buon esito della missione, come
dimostrato dal primo T-800 che, introdottosi silenziosamente e in piena notte
nell’ appartamento di Sarah, finisce con l’ ucciderne l’ amica e convivente
Ginger Ventura e il fidanzato Matt Buchanan, ad appena un momento dalla fine del
loro rapporto sessuale. Ma per questi automi rivestiti di tessuto vivente forse
vi è una speranza, come dimostrato dai T-800 apparsi in «Terminator 2 - Il
giorno del giudizio», «Terminator Genisys» e «Terminator - Destino oscuro», nelle
cui vicende si narra che stando a contatto con le persone apprendono molte cose
sulla natura umana, addirittura umanizzandosi con il trascorrere del tempo e
maturando un senso di protezione autentica verso John e Sarah e persino un
principio di dispiacere e rimorso. In «Terminator 2 - Il giorno del giudizio»
in particolare, il T-800 si dimostra curioso sul tema del dolore emotivo
provato talvolta dagli umani e ragiona sul significato del pianto, e alla fine
del film si congeda drammaticamente da John, che durante la missione ha
imparato ad amarlo come un padre, dicendo: «Ora capisco perché piangete, ma io
non potrei mai farlo.».
John Connor nel 2018; |
Quella
ideata da James Cameron è una serie unica nel suo genere, capace di trascendere
il semplice racconto fantascientifico per divenire fonte autentica di
riflessioni riguardanti l’ esistenza umana. E’ la storia dell’ eterna battaglia
tra l’ uomo e le macchine, che affonda le sue radici nel mito della creazione,
nella superbia e nella presunzione con cui l’ uomo, noncurante delle
conseguenze scaturite dalle sue azioni, si spinge oltre le proprie possibilità
e i propri limiti. Infine si tratta anche di una storia che parla d’ amore e di
come questo sentimento, che contraddistingue l’ individuo in carne e ossa, sia
la chiave imprescindibile che permette alle persone di elevarsi al di sopra di
qualsiasi essere artificiale. Madre Natura crea l’ uomo, e l’ uomo crea le
macchine: in un’ epoca di modernità e innovazioni tecnologiche, egli crea un programma
informatico per la difesa talmente sofisticato da raggiungere uno stato di
autocoscienza, e questo concepisce l’ uomo come una minaccia e vi si ribella
contro scatenando un olocausto nucleare, dando inizio ad un abisso temporale
tra passato e futuro in cui i personaggi galleggiano come pedine mosse da un
destino nebuloso e crudele. All’ interno di un intreccio narrativo intricato e
spesso apparentemente incongruente, ma moralmente accettabile ai fini del racconto,
si sviluppa un discorso epocale destinato a far crollare le certezze dell’ uomo,
che fa maturare la consapevolezza di essere l’ unico vero responsabile delle
proprie azioni. La ribellione innescata dalle macchine è l’ estrema conseguenza
della spietatezza umana, della presunzione di voler e poter controllare ogni
cosa e avere il monopolio sul funzionamento dell’ esistenza. Temi cari alla
fantascienza che riprendono e ampliano il meraviglioso discorso iniziato da
Mary Shelley con il suo «Frankenstein - Il moderno
Prometeo», iniziatore di ogni elaborazione sviluppatasi attorno alla creazione.
Un T-600 nel 2018; |
James
Cameron trasporta la creazione in un futuro post apocalittico e inospitale,
completamente disastrato dalla guerra. Le macchine, organismi perfettamente
funzionali e privi dei limiti mentali imposti all’ essere umano, sovrastano l’
operato dell’ uomo annientando qualsiasi suo tentativo di riappropriazione del
mondo che ha perduto. Apparentemente superiori, le macchine infine periscono
sotto l’ egida di un condottiero messianico che, in quanto uomo, è dotato di
qualcosa che nemmeno la tecnologia più sofisticata potrà mai creare e neppure
contrastare. Come dice Marcus Wright nel finale di «Terminator Salvation»: «Che
cos’ è che ci rende umani? Qualcosa che non si può programmare, che non si può
mettere in un chip... è la forza del cuore umano, la differenza tra noi e le
macchine.».
E
a differenza di altri colleghi illustri, marcati da un imperante cinismo, James
Cameron fa prevalere la speranza sull’ oscurità: il futuro è buio e desolato, un
mondo di guerra e sofferenza contro un nemico formidabile. Tuttavia, siamo
davvero destinati a percorrere questo cammino, destinati a estinguerci come
tante altre specie prima di noi? Oppure possiamo evolverci tanto in fretta da
cambiare il nostro destino? Il futuro è veramente già scritto? Per Cameron la
risposta è positiva: anche se una persona sbaglia, perde la strada, questa non
è perduta per sempre, perché esistono infinite possibilità e altrettante
conseguenze. Innumerevoli scelte definiscono il nostro destino: ognuna di esse,
ogni attimo, è un’ onda nel fiume del tempo. Molte onde cambiano la marea, perché
il futuro non è mai veramente scritto. L’ uomo, per quanto corrotto e spietato,
merita di avere una seconda possibilità. Alla fine della storia John Connor
distrugge Skynet, l’ umanità vince e la Terra è pronta per una nuova rinascita.
La ribellione si è conclusa, e proprio il 4 luglio, giorno dalla profonda
valenza simbolica nella storia statunitense, e i valori immortali del bene e
dell’ amore reciproco verranno ripristinati in segno di speranza per una nuova
rinascita…
Nessun commento:
Posta un commento