lunedì 10 febbraio 2020

Il destino di Guerre stellari

«Il Lato Oscuro getta la sua ombra su tutto…» Yoda in «L’ attaco dei cloni»;

Oggigiorno, quella di Guerre stellari è una delle serie fantascientifiche più note e riuscite di tutti i tempi, una magnifica epopea che dal 1977 appassiona instancabilmente milioni di persone in tutto il mondo, con i suoi potenti contenuti culturali, i messaggi filosofici e morali e la visione del mondo che riesce a trasmettere oltre la finzione scenica e la spettacolarità dei film, produzioni di elevato impatto visivo, espressivo ed emotivo, in un espediente narrativo che nonostante le differenze molto li accosta alla serie di Star Trek.
Inserita nel genere dell’ epopea spaziale, la serie si ambienta in un’ era imprecisata e in una Galassia immaginaria, popolata da umani e diverse altre razze aliene provenienti da ogni sua regione conosciuta e retta da un unico e immenso Stato, la democratica e caotica Repubblica Galattica, poi divenuta un Impero oppressivo ed ingiusto. I droidi vi svolgono una vasta varietà di compiti, mentre le astronavi, capaci di navigare nell’ iperspazio, permettono rapidi e agevoli viaggi tra i numerosi pianeti e sistemi noti. La trama segue l’ eterno confronto tra bene e male, personificati dall’ ordine degli Jedi e da quello dei Sith, che traggono i propri poteri sovrumani dal Lato Chiaro e Oscuro di un campo di energia mistica chiamato Forza. I primi sei film seguono la caduta della Repubblica, l’ instaurazione dell’ Impero Galattico e sua la successiva sconfitta per mano dell’ Alleanza Ribelle, mentre gli ultimi tre mostrano la caduta della Nuova Repubblica e l’ instaurarsi del Primo Ordine, contrastato dalla Resistenza.
George Lucas, creatore della serie;

La saga di Guerre stellari è un vero e proprio mito, un patrimonio di massa che tramite il cosiddetto Universo espanso, l’ insieme del materiale ufficiale composto da fumetti, libri, videogiochi che ne hanno arricchito la storia con vicende e concetti, ha acquisito un’ esistenza non più limitata ai film prodotti nel trentennio tra il 1977 e il 2005 dal suo creatore, il regista e produttore californiano George Lucas. Il suo più grande punto di forza risiede nei messaggi a cui Lucas volle dare risalto, e dall’ ispirazione da grandi opere quali la serie di Flash Gordon, i film di Akira Kurosawa, il ciclo di Dune di Frank Herbert e gli studi sulla mitologia di Joseph Campbell, ognuno dei quali la rese qualcosa in cui chiunque può riconoscersi, con i suoi personaggi di ampia e sfaccettata personalità e gli avvenimenti che toccano i singoli protagonisti o l’ intera Galassia.
Tuttavia, come ogni realizzazione artistica umana, anche Guerre stellari è stata purtroppo soggetta ad un’ opera di deformazione e impoverimento a danno della sua qualità, dettata da un semplice e drammatico passaggio di proprietà nel momento in cui la Lucasfilm Ltd, casa di produzione cinematografica fondata da Lucas nel 1971, venne acquisita da The Walt Disney Company il 30 ottobre 2012, la quale, divenuta titolare dei diritti di Guerre stellari, riesumò l’ intenzione iniziale di Lucas circa una terza trilogia atta a fare di quella realizzata tra il 1977 e il 1983 quella centrale, sognando però un banale successo finanziario anziché una solida e precisa narrazione arricchita da idee e valori che tradizionalmente ebbero tanto fondamento nella sua genesi. L’ uomo subentrato a Lucas nella creazione della terza trilogia fu J. J. Abrams, regista, sceneggiatore e produttore già noto per il telefilm «Lost», il rilancio della serie cinematografica di Star Trek e il film «Super 8»: nonostante la grandiosità visiva e scenica, ad una attenta analisi gli ultimi tre film di Guerre stellari, prodotti tra il 2015 e il 2019 non risultano all’ altezza dei sei precedenti, basando le trame su situazioni ripetitive e per nulla innovative e, peggio ancora, discostandosi da alcuni importanti concetti espressi nel corso dei tre capitoli presentati tra il 1999 e il 2005 e, soprattutto, nel finale di «Il ritorno dello Jedi».
 
J. J. Abrams, nuovo curatore della serie;
La sceneggiatura di Guerre stellari come attualmente è nota nasce da una lunga serie di rielaborazioni e riscritture che hanno alimentato la storia di ogni capitolo, che spesso ha beneficiato di idee inizialmente scartate. Nella mente di Lucas fu soggetta ad un lungo e intenso un itinerario evolutivo. A dispetto dei molti che classificano Guerre stellari come semplice fantascienza, è facile notare quanto questa serie non sia estrapolazione scientifica, ma mito allo stato puro che si serve anche della rappresentazione fantascientifica: è più propriamente una mescolanza di epos e tragedia che fa suoi svariati spunti apparentemente contraddittori, come le vicende dei samurai in Giappone, dei monaci buddhisti guerrieri del Monastero di Shaolin in Cina e dei Cavalieri templari in Palestina che fecero da base dell’ ordine degli Jedi, piuttosto che quelle della caduta della Repubblica romana in favore dell’ Impero al tempo di Cesare Augusto, fonte di quelle relative alla Repubblica sotto il Cancelliere Supremo Palpatine, o i racconti su corsari e pirati e i western su cowboy e fuorilegge, da cui vennero modellate le avventure di Han Solo, Chewbacca, Lando Calrissian, Jabba the Hutt e Boba Fett, senza dimenticare il classico delle principesse in pericolo, come Leila Organa, e i robot umanizzati, i caccia stellari rugginosi le sofisticate armate di droni e cloni. Il tutto, poi, è amalgamato dal concetto onnicomprensivo della Forza, descritta dal Maestro Obi-Wan Kenobi, novello mago Merlino, come un campo di energia mistico generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’ universo e tutto ciò che esso contiene, e che nelle intenzioni di Lucas rappresenta una sintesi di tutte le tradizioni religiose mondiali, teso a introdurre un aspetto spirituale nella serie.
Ogni film del ciclo nasce dalla rielaborazione, e talvolta dalla semplificazione, di molteplici modelli narrativi, eventi storici e suggestioni religiose, che tuttavia nella terza trilogia di J. J. Abrams risulta grandemente assente, tranne qualche sprazzo deludente e fallimentare, in favore dell’ elemento più strettamente avventuroso: si direbbe che il cineasta newyorkese si sia affrettato a proseguire le vaste e articolate vicende di questa saga leggendaria senza la dovuta preparazione, relegandola al banale genere di azione infiorettato da effetti speciali in grande stile e ridicolizzato da trame spesso incoerenti, deboli e inadeguate.
Locandina della seconda trilogia;

La trilogia originaria, iniziata nel 1977 con «Una nuova speranza» e proseguita nel 1980 con «L’ Impero colpisce ancora» per poi concludersi nel 1983 con «Il ritorno dello Jedi», presenta una Galassia nel pieno di una devastante guerra civile, tra l’ Impero Galattico, un regime totalitario estremamente gerarchizzato e militarizzato, e ipertecnologico, che incute paura anche tramite lo sfoggio di armi di distruzione di massa, come la Morte Nera, nella convinzione che «sia meglio governare con la paura della forza, piuttosto che con la forza», e l’ Alleanza Ribelle, un movimento di resistenza militare formato da vari pianeti rimasti fedeli alla decaduta Repubblica Galattica, che al suo splendore incarnava la democrazia e lo Stato di diritto.
«Una nuova speranza» narra le vicende di Luke Skywalker, un giovane contadino che vive su di un pianeta desertico ai margini della Galassia, che un giorno incontra due droidi che custodiscono un messaggio da portare per conto della principessa Leila Organa, una delle guide ribelli più rispettate, a Obi-Wan Kenobi, un tempo Maestro Jedi ed eroe delle Guerre dei Cloni, chiamato ad aiutare la Ribellione contro l’ Impero nel consegnare il messaggio, contenente le planimetrie della stazione da battaglia nota come Morte Nera, ad un importante capo ribelle. Luke scopre che suo padre era a sua volta uno Jedi, segue Obi-Wan e si unisce ai Ribelli, iniziando il proprio addestramento per divenire uno Jedi come il genitore. In «L’ Impero colpisce ancora», Darth Vader, Signore Oscuro dei Sith e comandante in capo della Flotta Spaziale Imperiale, è alla ricerca di Luke, che dopo la morte di Obi-Wan per mano dello stesso Vader è sulle tracce del Maestro Yoda, l’ ultimo Jedi sopravvissuto allo sterminio voluto dall’ Impero. Nonostante i suggerimenti di Yoda, Luke interrompe il suo addestramento per recarsi da Vader, che tiene in ostaggio i suoi amici e compagni di lotta, e dopo un duello con la spada laser perde una mano e scopre che Vader è suo padre. In «Il ritorno dello Jedi», infine, l’ Imperatore Palpatine, Signore Oscuro dei Sith responsabile della caduta della Repubblica in favore dell’ Impero nonché della conversione di Darth Vader al Lato Oscuro della Forza e del successivo sterminio degli Jedi, tende una trappola all’ Alleanza Ribelle, attirandola in forze nei cantieri astronavali della seconda Morte Nera, mentre Luke si prepara ad affrontare suo padre in un difficile confronto teso a redimerlo e a farlo tornare lo Jedi di un tempo. La battaglia sarà durissima, ma alla fine l’ Impero viene sconfitto e Darth Vader riscopre il proprio lato buono uccidendo l’ Imperatore e abbandonando il Lato Oscuro, salvando la vita di Luke a cui ora spetta il compito di ricostruire l’ ordine degli Jedi addestrando una nuova generazione di allievi.
Nella seconda trilogia, iniziata nel 1999 con «La minaccia fantasma», che nel 2002 ebbe come seguito «L’ attacco dei cloni», chiudendosi nel 2005 con «La vendetta dei Sith», si assiste all’ ascesa politica del senatore Palpatine e alla trasformazione della Repubblica in Impero. In «La minaccia fantasma» il pianeta Naboo, remoto e ininfluente nel contesto politico della Repubblica, viene stranamente preso d’ assalto da una potente gilda commerciale, e il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn trae in salvo Amidala, regina di Naboo, nascondendosi su Tatooine per riparare l’ astronave e facendo la conoscenza del piccolo Anakin Skywalker, in cui riconosce un elevatissimo potenziale da Jedi. Scoperto che i Sith, un antico ordine di Jedi rinnegati, non sono stati uccisi tutti secoli addietro come si pensava, il gruppo raggiunge il pianeta capitale ove il senatore Palpatine diviene nuovo Cancelliere Supremo e Anakin non viene accettato come allievo dall’ ordine. Tornati su Naboo, Qui-Gon e il discepolo Obi-Wan Kenobi aiutano Amidala a sconfiggere la corporazione occupante, con l’ insperato aiuto di Anakin, che ora viene accettato come discepolo di Obi-Wan, divenuto Jedi dopo aver ucciso il misterioso Sith che ha a sua volta ucciso Qui-Gon. In «L’ attacco dei cloni», la Galassia è scossa dal movimento dei separatisti, guidati da un ex Jedi, il conte Dooku, che istiga la secessione da una Repubblica ormai troppo burocratica e corrotta, incapace di rispondere ai bisogni delle popolazioni. Obi-Wan e il suo apprendista Anakin sono chiamati a difendere Amidala, ora senatrice e guida dell’ opposizione alla formazione di un esercito della Repubblica, da qualche tempo vittima di alcuni attentati fallimentari. Scoperto che i responsabili sono la gilda commerciale che dieci anni prima ha invaso Naboo e ora legati a Dooku, nuovo apprendista del misterioso Signore Oscuro dei Sith già coinvolto nell’ invasione di Naboo, Obi-Wan scopre che qualcuno ha preparato un esercito di cloni per la Repubblica, che pare arrivare proprio al momento giusto in quanto Dooku vuole sferrare un attacco con una serie di armate di droidi. «La vendetta dei Sith» mostra invece la caduta definitiva della Repubblica. Dopo tre anni di guerra civile, il Cancelliere Palpatine viene rapito da Dooku, ma viene salvato da Obi-Wan e Anakin, ora Jedi pienamente ordinato e segretamente marito di Amidala nonostante i voti di castità tipici dell’ ordine, che uccide Dooku. Con il tempo anche i condottieri separatisti vengono uccisi, e Palpatine gradualmente assume sempre più poteri politici in nome della sicurezza, svelando ad Anakin di essere il Signore Oscuro dei Sith e convincendolo di avere il potere di salvare Amidala, rimasta incinta, dalle sue premonizioni di morte. Dopo aver fatto credere che gli Jedi sono coinvolti in un complotto per rovesciare il governo della Repubblica, il Cancelliere Supremo si autoproclama Imperatore con l’ appoggio del Senato, e convince definitivamente Anakin a divenire suo allievo con il nome di Darth Vader, mandandolo alla testa dell’ esercito imperiale a sterminare gli Jedi. Sconvolta da ciò che suo marito è diventato, Amidala muore dando alla luce due gemelli, Luke e Leila: il primo viene mandato su Tatooine, ove Obi-Wan veglierà su di lui, l’ altra viene affidata alla famiglia reale di Alderaan, gli Organa.
La storia continua lungo un sentiero assai dubbio...

Le prime due trilogie, accuratamente studiate da George Lucas, sono una storia epica di grandi battaglie, di amicizia tradita e un amore proibito, di una lenta e inesorabile discesa verso il male e poi a un ritorno verso il bene intrapresi sia dalla Galassia che da Anakin Skywalker, alias Darth Vader, nella quale viene confermato il grande valore e potere dell’ animo umano nonostante l’ indubbia forza della tecnologia. In particolare, in «La minaccia fantasma», «L’ attacco dei cloni» e «La vendetta dei Sith» viene presentato il tema del Prescelto, un individuo dotato della più grande connessione con la Forza e destinato a riportare l’ equilibrio tra il Lato Chiaro e quello Oscuro, mutandola per sempre: tale profezia si compie nella vita di Anakin, che passando al Lato Oscuro contribuisce a far cadere la ormai vecchia e debole Repubblica e a distruggere l’ ordine degli Jedi, accecati dall’ orgoglio e da un’ eccessiva sicurezza in sé stessi, per poi rivoltarsi contro Palpatine, l’ ultimo Sith, uccidendolo e tornando al Lato Chiaro, morendo da Jedi e lasciando al figlio Luke il compito di trasmettere l’ eredità degli Jedi, edificando un ordine migliore e più forte del precedente.
Ora che Lucas non è più al comando della Lucasfilm Ltd, passata di proprietà alla Disney, il marchio di Guerre stellari e i suoi immensi proventi venne inevitabilmente adocchiato dalla nuova proprietà, che a quasi un decennio dalla distribuzione di «La vendetta dei Sith» scelse di riesumare il progetto abbandonato di una terza trilogia riprendendo le vicende della Galassia laddove «Il ritorno dello Jedi» le aveva lasciate in sospeso, mettendo insieme una vasta unità operativa comprendente produttori e sceneggiatori, primo fra tutti J. J. Abrams. Le idee raccolte e promosse per la nuova trilogia di fatto furono molto diverse da quanto venne risaltato nei precedenti sei capitoli. Tanto per cominciare, infatti, come evidenziato dal titolo del settimo film, «Il risveglio della Forza», appare evidente quanto il messaggio dei film precedenti non sia stato compreso a dovere dai nuovi autori, in quanto l’ essenza della Forza non era in letargo, ma sbilanciata a favore del Lato Oscuro fino alla redenzione di Darth Vader nel finale di «Il ritorno dello Jedi». Lo stesso «Il risveglio della Forza» ripropone uno scenario praticamente analogo a quanto presentato in «Una nuova speranza»: a trent’ anni dalla sconfitta dell’ Impero a seguito della Battaglia di Endor, la Nuova Repubblica è minacciata dal Primo Ordine, composto dai resti dell’ Impero, ora guidato da un misterioso individuo di nome Snoke, legato al Lato Oscuro della Forza. Tuttavia, la Repubblica è difesa dalla Resistenza, una forza militare guidata dalla principessa Leila. Luke Skywalker è scappato nel desiderio di nascondersi dopo che suo nipote, Ben Solo, figlio di Leila e suo discepolo Jedi, si è ribellato trucidando gli altri allievi per unirsi a Snoke assumendo il nome di Kylo Ren, signore dei cavalieri di Ren. La Resistenza deve assolutamente ritrovare Luke e distruggere la base Starkiller, un pianeta convertito in una superarma capace di distruggere interi sistemi stellari, ragion per cui manda un proprio miliziano che, scoperte alcune importanti informazioni, le custodisce in un droide che manda su di un pianeta deserto, dove viene trovato da Rey, una giovane mercante di rottami in cui la Forza scorre potente. «Il risveglio della Forza» è praticamente una rimasticatura di quanto visto già in «Una nuova speranza», in cui vari punti della trama risultano assai scadenti: Ben Solo abbraccia il Lato Oscuro della Forza per imitare il nonno, Anakin Skywalker; Luke, dopo aver gloriosamente sconfitto i Sith, volta le spalle alla Galassia nella sua ora più buia alla volta di un mondo remoto nelle vesti di un nuovo Obi-Wan; Han Solo e Chewbacca tornano a fare i contrabbandieri anziché unirsi alle forze armate della Nuova Repubblica, fino all’ assassinio di Han da parte di suo figlio Ben; il Primo Ordine è guidato da un individuo che di fatto si rifà in tutto a Darth Sidious; la Nuova Repubblica non contrasta neppure il Primo Ordine, delegando l’ onere alla Resistenza; gli stessi nomi del Primo Ordine e della Resistenza paiono piuttosto insensati. George Lucas inizialmente contribuì come consulente creativo allo sviluppo della sceneggiatura del film, ma dopo alcune divergenze abbandonò il progetto e criticò il nuovo capitolo alla sua uscita affermando: «La Disney ha voluto fare un film retrò. Non mi piace. Ho lavorato duramente per realizzare ogni film in modo completamente diverso, con diversi pianeti, diverse astronavi, per renderlo sempre nuovo.». Aggiunse di sentirsi come se avesse venduto le sue creature «agli schiavisti bianchi», pur scusandosi qualche giorno dopo per le parole dure rivolte alla Disney.
«Gli ultimi Jedi» segue invece le orme di «L’ Impero colpisce ancora», con la Resistenza inseguita in tutta la Galassia dalle forze del Primo Ordine dopo la distruzione della Starkiller. Rey raggiunge Luke sul pianeta dove è stato trovato il primo tempio degli Jedi, fondato in un tempo tanto antico da essersi perso nella leggenda, ma questi rifiuta di guidarla lungo le vie della Forza perché ritiene che sia giunto il tempo della fine degli Jedi, colpevoli di aver permesso l’ avvento di Palpatine, da cui poi vennero sterminati, lasciando che la Galassia sprofondasse in un terribile oscurantismo. Snoke viene tradito e ucciso da Kylo Ren, che Rey vuole redimere in quanto sente che vi è ancora qualcosa di buono in lui, mentre la Resistenza viene scovata nel proprio rifugio dalle avanguardie del Primo Ordine, riuscendo tuttavia a scappare nonostante la perdita di buona parte dei propri condottieri. Luke muore dopo aver usato fino allo stremo i propri poteri derivanti dalla Forza in un confronto con il nipote Kylo Ren. Il film, apprezzato per le scene d’ azione, destò tuttavia critiche contrastanti per via di alcuni punti importanti della trama, come la rivelazione dell’ irrilevanza dei genitori di Rey, in quanto molti si attendevano che fosse figlia di Luke o di qualche altro personaggio della trilogia originale; l’ arco narrativo di Snoke venne ritenuto insoddisfacente in parte per la sua prematura uscita di scena e in parte perché privo di una descrizione del suo passato. Anche il personaggio di Luke venne visto come un tradimento verso la figura piena di speranza che era stata tratteggiata oltre un trentennio prima, e lo stesso Mark Hamill, il suo interprete, inizialmente fece più volte capire di non riuscire a comprenderne le azioni e di essere in disaccordo sulle scelte prese dai produttori.
«L’ ascesa di Skywalker» chiude le vicende della serie, rifacendosi ai fatti già visti in «Il ritorno dello Jedi». Scoperto che l’ Imperatore Palpatine è ancora vivo e che creò Snoke, Kylo Ren, ora a capo del Primo Ordine, lo raggiunge presso un remoto pianeta e si unisce al suo piano atto a riconquistare la Galassia. Rey si addestra per divenire Jedi sotto la guida della principessa Leila. Mentre la Resistenza si prepara a localizzare il rifugio del vecchio Imperatore e ad abbordare le forze del Primo Ordine, la giovane aspirante Jedi scopre di essere nipote di Palpatine. Raggiunto il pianeta ove il demoniaco Sith si nasconde, Rey e Kylo Ren si affrontano aizzati dallo stesso Palpatine, che assicura la propria eredità a chi sopravviverà e attacca la flotta della Resistenza dopo aver assorbito l’ energia di entrambi i contendenti. Rey muore rivoltando il potere del nonno contro di lui, ma Kylo Ren le cede la propria energia vitale riportandola in vita e sacrificando sé stesso, tornando ad essere Ben Solo. Mentre la Resistenza celebra la propria vittoria sul Primo Ordine e la distruzione di Palpatine, Rey si reca su Tatooine, ove assume il cognome degli Skywalker.
La fine di un’ epoca...

La qualità di una storia dipende in gran parte dal valore della trama e dalla ricchezza dei messaggi su cui poggia, oltre che dallo spessore dei suoi personaggi. Con le sue due trilogie, George Lucas ha saputo valorizzare eroi ed antieroi del suo personalissimo universo in maniera esemplare, donando al pubblico un interessante approfondimento sia per personaggi minori come Jango e Boba Fett, sia per quelli del calibro di Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker. In particolare, il bello della serie di Guerre stellari è che, come gli ammiratori più accaniti hanno imparato ormai da tempo, spesso nei suoi film vi è più di quanto sembra, e solo seguendoli con attenzione e più di una volta risultano adeguatamente comprensibili in termini di messaggi e sfaccettature della trama. Negli anni, la serie è divenuta molto più di una serie fantascientifica, ma un’ epopea di grandissimo fascino, densa di suggestioni, di avventure e spunti mitologici, spirituali e morali. E’ unanimemente riconosciuta come una di quelle serie che vanno assolutamente viste. Generalmente è un rischio affidare una realizzazione artistica ad altri produttori, in quanto per attitudine personale ognuno di essi finisce per allontanarsi dalla visione originaria del creatore: per quanto eccellenti furono ad esempio gli apprendisti di Michelangelo, nessuno di essi rimase completamente legato alla sua tradizione o alla sua altezza, pertanto la sua realtà e qualità fu qualcosa che visse e si estinse direttamente con lui. E’ molto più sicuro affidarsi allo stesso creatore originario, o a coloro che veramente si attengono alla sua tradizione, assicurando un’ effettiva continuità alla sua grande visione. Nel caso di Guerre stellari, risulta più che evidente che J. J. Abrams e lo stato maggiore della Disney non sono stati adeguatamente in grado di portare avanti la tradizione tracciata da Lucas. Una volta entrati in possesso della Lucasfilm Ltd, hanno semplicemente compreso il colossale valore finanziario dell’ epopea ambientata in una Galassia lontana lontana, e presentato una nuova trilogia la cui trama non ha ricevuto le cure necessarie, volendo imitare la trilogia originaria senza nuovi contenuti, sovraccaricandola di sequenze d’ azione generiche, nostalgici richiami al passato e un dichiarato servizio agli ammiratori. Un buon modo per procedere con la storia della Galassia dopo la caduta dell’ Impero sarebbe stato tramite lo sviluppo di sceneggiature basate su idee prese in prestito dall’ Universo espanso, come quella degli Jedi Oscuri, ex Jedi avvicinatisi al Lato Oscuro pur senza divenire veri e propri Sith, citati tra le altre cose nel romanzo tratto dalla sceneggiatura di «La vendetta dei Sith», in cui si afferma che Dooku vorrebbe addestrarne una schiera al servizio dei Sith: Snoke avrebbe potuto benissimo essere uno Jedi Oscuro addestrato segretamente da Dooku in previsione di una propria rivolta contro Palpatine, divenendo poi Imperatore alla sua morte su Endor, alla testa dei resti dell’ Impero rovesciato. Mentre la Nuova Repubblica sarebbe stata alle prese con la tutela della sicurezza a rischio di sospendere determinate libertà e rinforzando il proprio apparato bellico, arrivando al punto di militarizzare determinate regioni strategiche al fine di difenderle dal Primo Ordine, Luke avrebbe potuto ricostruire l’ ordine degli Jedi e intanto vagare per la Galassia alla ricerca di antiche conoscenze dottrinarie Jedi ormai perdute, sotto la guida degli spiriti di Obi-Wan, Yoda, Anakin e, soprattutto, Qui-Gon Jinn, riuscitissimo personaggio tuttavia non sufficientemente sfruttato, mentre il Primo Ordine avrebbe potuto sfruttare le tecnologie di clonazione di cui il pianeta Kamino è stato pioniere nella creazione di una schiera di cloni tratti dai grandi Jedi del passato, come Mace Windu e Ki-Adi-Mundi, da addestrare alle vie della Forza in modo da usarli come arma, ragion per cui Snoke avrebbe voluto seguire Luke nella sua ricerca di antichi tesori filosofici e ucciderlo per entrarne in possesso al suo posto. Invece, sono stati messi in scena tanti personaggi, luoghi e dinamiche in modo confusionario, manifestando una forte povertà di idee e valori, presentando una sorta di rifacimento che fallisce più clamorosamente con la rappresentazione del male e dei personaggi negativi. Spesso vengono introdotti elementi ai limiti del farsesco e della soap opera, come la fuorilegge Maz Kanata che rivela di essere in possesso della spada laser di Luke, ereditata dal padre e andata persa su Bespin quando Vader gli tagliò la mano; Ben Solo diviene Kylo Ren per ricalcare le orme di nonno Anakin; Han Solo viene ucciso dal figlio con l’ intento di procedere verso il Lato Oscuro; Leila fluttua nello spazio priva di sensi priva di ossigeno e una tuta da astronauta; lo spettro di Luke svela di aver addestrato Leila nelle vie della Forza fino a mostrarle come costruirsi una spada laser; Palpatine è segretamente ancora vivo e, peggio ancora, il nonno di Rey.

Con un certo rammarico paiono più che mai lontani e gloriosi i tempi in cui, ispezionando personalmente i cantieri astronavali della seconda Morte Nera poco prima della Battaglia di Endor, Palpatine sghignazzava maleficamente dicendo che tutto procedeva come aveva previsto…